Indagine Termografica: Genova
In questo lavoro è stata eseguita un’indagine termografica sulle facciate esterne di un complesso abitativo situato nel Comune di Genova. Queste riprese sono state eseguite al fine di verificare la tenuta termica delle pareti esterne dell’edificio in conformità con la norma UNI EN 13187. Tale normativa richiede che, per eseguire questa tipologia di misura, sia fatto in modo che nelle 24 ore prima della prova il contrasto termico tra interno ed esterno dell’edificio fosse di almeno 10°C, e che tale contrasto non variasse di ± 30% rispetto al valore rilevato all’inizio della prova. Per fare ciò è stato chiesto ai condomini di tenere accesi gli impianti di riscaldamento per tutta la giornata antecedente alla prova.
Il contrasto termico così generato ha consentito di generare le condizioni ideali per rilevare tutte le anomalie termiche presenti nell’involucro edilizio.
In particolare l’indagine termografica così realizzata ha permesso di mettere in luce variazioni di temperatura di circa 0,5-0,8°C distribuite omogeneamente su tutta la parete. Tali differenze di temperatura sono imputabili a variazioni nella composizione della muratura: nei punti a maggiore concentrazione di malta vi sarà maggior scambio di calore con l’interno (presentandosi quindi più caldi), mentre nei punti a maggior concentrazione di pietrame lo scambio di calore sarà inferiore, facendo registrare temperature inferiori.
È stata inoltre registrata una notevole dispersione termica tra le finestre dell’ultimo piano in corrispondenza dell’inizio del sottotetto, in alcuni angoli delle facciate analizzate e in corrispondenza di alcune delle decorazioni architettoniche presenti nella facciata principale. In corrispondenza dei fregi e degli ornamenti architettonici delle facciate, capita spesso infatti che, a causa di difetti di costruzione, si verifichino variazioni locali nella composizione delle opere murarie, o che si generino microfessure all’interno dei muri, favorendo localmente lo scambio termico tra l’interno e l’esterno dell’edificio, generando delle vere e proprie vie preferenziali di scambio di calore (i cosiddetti ponti termici). Pertanto in casi di questo tipo la termografia risulta fondamentale per individuare i punti maggiormente interessati da questa tipologia di fenomeno, e per pianificare un successivo intervento mirato e in grado mitigare gli effetti dei ponti termici, aumentando così sensibilmente l’efficienza energetica dell’edificio.
L’indagine termografica in questo caso si è rivelata inoltre estremamente utile per aver consentito l’identificazione di alcune infiltrazioni d’acqua situate in corrispondenza del sottotetto, contraddistinte dalla presenza di punti a temperatura inferiore rispetto al contorno. Le zone umide infatti, essendo soggette localmente al fenomeno dell’evaporazione dell’acqua in eccesso, traducono l’energia necessaria per il processo di evaporazione (quindi da stato liquido a stato gassoso) in una locale diminuzione della temperatura registrata. I punti qui evidenziati sono pertanto stati interpretati come possibili punti di perdita d’acqua dai canali di gronda posti lungo il perimetro del palazzo.