Georadar e Archeologia
Prospezione Georadar a scopo archeologico – Valle Argentina (Provincia di Imperia)
La cosa bella della mia attività è che ogni lavoro è sempre diverso dall’altro, e che sebbene gli strumenti e le modalità di indagine possano sembrare sempre le stesse, in realtà l’interpretazione dei dati non sempre risulta così scontata. Soprattutto per quanto riguarda le prospezioni georadar, le varie riflessioni che vengono rilevate all’interno dei radargrammi, non sempre sono di così facile interpretazione. Occorre infatti avere molta esperienza e, soprattutto, un’approfondita conoscenza del contesto in cui riversa l’area di indagine, per fare in modo che le singole anomalie vengano correttamente interpretate. In questo caso il Georadar è stato impiegato per analizzare i primi metri di sottosuolo di un Santuario ubicato all’interno di un piccolo comune della Valle Argentina, in Provincia di Imperia. Al fine di ottenere il maggior numero di informazioni possibili riguardo alle eventuali strutture murarie, tombe, e oggetti in generale, che potessero essere presenti nel primo sottosuolo, la superficie del santuario è stata analizzata per intero, eseguendo scansioni longitudinali e trasversali su tutta la superficie interna del santuario. All’interno della navata principale, visto il maggiore spazio a disposizione, è stato impiegato l’array completo a 6 canali, in grado di coprire con una sola passata, una superficie di 1,8 metri di larghezza. Nelle altre porzioni da indagare, invece, è stato impiegato il solo modulo centrale a 3 canali, il quale occupa un ingombro di soli 90 cm.
L’indagine è stata impostata dapprima come semplice esame strutturale, per verificare se le fondamenta del santuario potessero reggere lo spostamento dell’altare da un estremo all’altro dell’edificio senza generare cedimenti. Una volta visti i risultati al computer, l’indagine ha avuto notevoli risvolti anche dal punto di vista archeologico.
I risultati provenienti dagli allineamenti longitudinali e trasversali, eseguiti all’interno della navata, sono risultati infatti di particolare interesse. In quest’area sono state individuate una serie di riflessioni presumibilmente relative a:
- Volte sotterranee, che percorrono la navata principale da un estremo all’altro, sia in senso longitudinale che, talvolta, in senso trasversale.
- Presenza di riflessioni che, una volta incrociati i dati provenienti dagli allineamenti longitudinali e trasversali attraverso l’algoritmo tomografico, hanno messo in luce la probabile presenza di una stanza sotterranea al di sotto della navata.
- Riflessione anomala ubicata su un estremo della stanza sotterranea sopra citata a una profondità di circa 10 cm. Questa riflessione è stata interpretata come una possibile botola, da cui si accedeva alla stanza.
Una volta terminate le scansioni all’interno della chiesa è stata eseguita anche una passata, col solo modulo centrale, all’esterno dell’edificio, per verificare la presenza di tombe o di altri elementi di possibile interesse archeologico. Essa è stata eseguita in corrispondenza del vecchio ingresso alla chiesa. Analizzando i dati provenienti dall’incrocio tra i dati a 600 e 200 MHz è stato possibile identificare una forte riflessione in profondità, che partendo da una quota di circa 30 cm al di sotto del piano campagna, si approfondisce lentamente fino ad arrivare a circa 1 metro dal piano campagna. Tale riflessione potrebbe riferirsi alla presenza di un vecchio selciato situato in corrispondenza del vecchio ingresso al santuario.
Dopo aver consegnato i risultati al committente, questo ha deciso di eseguire immediatamente un sopralluogo, rimuovendo le piastrelle posizionate in corrispondenza della presunta botola, al fine di verificarne l’effettiva presenza. Se la botola, e conseguentemente la stanza, fossero effettivamente stati ritrovati, questo avrebbe rappresentato una scoperta estremamente importante per il comune, e che, a detta di un esperto del settore, potrebbe potenzialmente riscrivere la storia cristiana della Valle Argentina. Il sopralluogo così eseguito ha permesso di fugare ogni dubbio, portando alla luce una botola a forma quadrata.
Si attendono al momento ulteriori sviluppi che possano anche confermare la presenza degli altri elementi rinvenuti dall’indagine Georadar.